Sin da quando è iniziata l’Odissea del Covid-19, operatori senza requisiti di legge, si propongono come imprese di pulizia certificati. Per poter essere definiti “operatori della sanificazione” a norma di legge, è necessario che la ditta risulti iscritta nell’Albo Speciale, per eseguire interventi autorizzati. L’Anid, l’associazione nazionale delle imprese di disinfestazione, ricorda l’importanza di verificare l’iscrizione della ditta al collegio specifico, per evitare di rivolgersi ad imprese non autorizzate che possono mettere a repentaglio la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Imprese di pulizia in regola con la sanificazione
Com’è possibile capire se le imprese di pulizia sono certificate per l’attività di sanificazione?
La ditta deve, prima di tutto, essere iscritta in uno speciale elenco presso la Camera di Commercio competente. L’iscrizione attesta che l’impresa rispetta i requisiti previsti dalla legge 82/94, attuata con il DPM 274/97. Inoltre per ritenersi “imprese di pulizie” certificate devono avere un responsabile tecnico che sappia adeguare il tipo di intervento e i prodotti da impiegare, alle varie situazioni da affrontare. Il personale deve essere qualificato e preparato ai trattamenti da eseguire.
Salvaguardia della salute e rispetto dell’ambiente
Le imprese di pulizia specializzate nella sanificazione degli ambienti da Coronavirus, devono utilizzare macchinari e prodotti certificati.
Il trattamento può essere fatto in tre modi diversi:
- Areosol di ipoclorito di sodio o candeggina
- Sanificazione con ozono
- Pulizia a vapore
Areosol di ipoclorito di sodio o candeggina
La prima nazione a ricorrere a questa modalità è stata la Cina. Più precisamente è stato utilizzato per la sanificazione ambientale esterna. Le immagini degli uomini con le speciali tute protettive che spruzzavano sostanze per le strade, ha fatto ben presto il giro del mondo. La pratica si è velocemente diffusa e anche l’Italia ha deciso di adottare questo metodo per mettere in sicurezza gli ambienti.
Con questo sistema le imprese di pulizia specializzate utilizzano una soluzione diluita di ipoclorito di sodio (candeggina) per uso domestico. La soluzione funziona al contatto con le superficie. Quando si deposita uccide gli agenti patogeni presenti, compreso il Coronavirus. La soluzione riesce a distruggere il guscio esterno lipidico del virus, annientandolo definitivamente.
Sanificazione con ozono
é forse oggi uno dei metodi più comuni utilizzati dalle imprese di pulizia certificate per la sanificazione ambientale. La sanificazione con l’ozono è eseguita con un particolare strumento pulitore a vapore secco/saturo. L’ozono è un elemento ad impatto ambientale zero, per questo motivo questa tipologia di sanificazione è preferita ad altre. La molecola dell’ozono, formata da tre atomi di ossigeno, si scinde naturalmente nel giro di pochi minuti dall’avvenuta sanificazione. Non lascia residui e non danneggia le superfici.
La sanificazione con ozono è una procedura molto particolare che deve essere eseguita con professionalità e perizia. Non tutte le imprese di pulizia sono in grado di effettuarla.
Pulizia a vapore
Trattamento molto pratico soprattutto per piccoli/medi ambienti domestici. Questo metodo non richiede l’uso di sostanze chimiche, ma riesce ugualmente a garantire con l’azione del vapore, l’eliminazione di germi e batteri.
Lo sporco in questo caso viene sciolto dal calore del vapore e i batteri debellati in pochi istanti. Si tratta di un sistema che permette di raggiunge aree particolarmente difficili da pulire con altre tipologie di sanificazione.
L’utilizzo di DPI da parte delle imprese di pulizia
é obbligatorio da parte delle imprese di pulizia certificate alla sanificazione degli ambienti, l’uso di dispositivi di protezione individuale. É la legge a richiederlo per la loro sicurezza e per quella di tutte le altre persone.
Il D.Lgs. 475/92 all’art.74 fornisce la seguente definizione di DPI:
“Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.
In linea generale gli addetti delle imprese di pulizia che eseguono la sanificazione ambientale devono essere dotati di un’adeguata attrezzatura che possa prevenire rischi per la salute delle persone. L’equipaggiamento quindi deve essere facile da indossare e da togliere in caso di emergenza e soprattutto monouso.
Scegliere oculatamente
Purtroppo l’attuale situazione ha dato vita alla pubblicizzazione di molte imprese di pulizia non certificate per una corretta e sicura sanificazione ambientale. Trattamenti eseguiti da chi non è in possesso di una corretta preparazione, o della giusta attrezzatura, possono risultare dannosi alle persone e all’ambiente. Per questo motivo, prima di andare a scegliere un’azienda, piuttosto che un’altra, è sempre bene informarsi prima sulla qualifica professionale e sulle eventuali certificazioni.